Quarto Chakra

quarto chakra

Parola d’ordine “IO AMO”.

Il quarto chakra, chakra del cuore o Anahata riassume in questa frase il succo della vita.

Il nome del quarto chakra in sanscrito significa “non colpito” “non ferito” o “pulito”, ciò perché (diversamente da altri centri) questo centro energetico portato alla massima espansione non conosce il “lato negativo”.

La sofferenza che spesso pensiamo di provare infatti non deriva dall’Amore ma dai nostri traumi, dai condizionamenti, dalle paure.

L’amore è una forza assoluta che illumina e non può essere distrutta e non soggiace al giudizio.

Non a caso il questo centro energetico è raffigurato con il simbolo della divinità, la stella a sei punte, l’ipercubo, l’indicazione dell’esistenza di dimensioni non indagabili con i “sensi” ordinari.

Il quarto chakra è posizionato sul ganglio nervoso che si chiama plesso cardiaco, si trova al centro del sistema energetico ed a lui è affidato il compito di integrare l’energia della materia proveniente dai chakra bassi e quella dello spirito proveniente da quelli alti.

Fisicamente è associato al timo, al cuore, ai polmoni ed all’apparato circolatorio.

L’elemento di riferimento di questo centro energetico è l’aria, ultimo elemento “terreno”.

La terra, pesante ed ancorata al pianeta, appartiene al primo chakra; l’acqua, fluida ma ancora troppo pesante, al secondo ed il fuoco, che tende verso l’alto ma ancora ha necessità della materia per divampare, al terzo.

I primi due elementi costituiti da materia pesante arrivati al terzo chakra vengono trasformati con il fuoco in materia volatile ed in grado di ascendere, appunto l’aria che finalmente è in grado di librarsi e di occupare non vista tutti gli spazi.

Da qui il cammino sarà verso etere, luce e spirito.

Il colore di questo centro è il verde ed il senso è il tatto (l’amore spesso è innescato dallo sfiorarsi, il bambino conosce la madre con le mani e con la bocca creando un indissolubile legame prima di tutto fisico).

La principale caratteristica dell’elemento aria è il movimento percepito, come dicevamo, dalla pelle, dalle mucose e dai polmoni che lo mandano al sangue.

A questo punto sarà chiaro il motivo per il quale le più antiche medicine e discipline indichino il respiro come strumento fondamentale per mantenere in equilibrio corpo e spirito, mantenendo in vita le cellule, modulando le emozioni, aprendo la mente ed attivando la vera coscienza.

Una bassa energia di questo chakra porta a malattie cardiache (aritmie, tachicardia e palpitazioni fino alla pressione alta ed all’infarto) circolatorie, polmonari (affanno, costrizione toracica, asma fino al cancro) ma anche immunitarie legate al funzionamento del timo.

Emotivamente parlando quando il “cuore” è anergico proviamo mancanza di amore per noi stessi ed attiviamo i meccanismi di difesa che ci rendono complesso aprirci al mondo, si ha quindi difficoltà ad instaurare rapporti duraturi, ci si chiude in se stessi e si è insicuri, dispiaciuti per se stessi, paranoici, indecisi, apparentemente freddi e indifferenti ma, in realtà, estremamente vulnerabili.

Quando invece l’energia di questo centro è troppo forte, ma non libera, siamo proiettati verso l’esterno perdiamo di vista le nostre ferite o riteniamo di poterle sanare tramite la presenza o il rapporto con gli altri, il desiderio di dare è intenso, ma non è mai completamente disinteressato.

Gelosia, senso del possesso, dipendenza sono i sintomi di un cuore blindato che cerca di trattenere il suo elemento scatenando vere tempeste.

Anahata è il centro che diamo maggiormente per scontato nel suo funzionamento ma è quello che di più ha bisogno di cura ed ha necessità di un equilibrio che nessuno ci ha mai insegnato a raggiungere.

Tramite il quarto chakra e la sua apertura raggiungiamo la consapevolezza (ed il vero amore incondizionato) ma ciò può avvenire solo con un serio e costante lavoro su noi stessi fatto di osservazione ed accoglimento delle nostre caratteristiche (né pregi, né difetti), di liberazione del cuore dalle cicatrici del passato (che del resto non esiste) e libertà di circolazione ed accettazione delle emozioni senza giudizio.

La natura viene a darci una mano con pietre ed oli essenziali.

Le pietre relative al chakra del cuore sono quelle verdi o rosa come: agata verde, rosa o muschiata; amazzonite, avventurina, calcedonio ramato e rosa, calcite verde e rosa, crisocolla, crisoprasio, dioptasio, giada, malachite, moldavite, olivina, quarzo rosa, rodocrosite, rodonite, smeraldo da portare al centro dello sterno.

Potete massaggiare lo stesso punto insieme al primo chakra con poche gocce di olio vegetale unito ad oli essenziali di: Rosa, Pino, Neroli, Melissa, Cipresso, per consentire la connessione tra terra e aria ed una corretta circolazione energetica.

Buon lavoro.

quinto chakra
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